Truffa online, il colpo è doppio: gli prendono i mobili E 2.100 euro. Ecco come lo hanno fregato

 


Sembrava un affare, si è rivelata una trappola perfetta. La storia di un jesino che, per vendere un letto usato online, ha seguito le istruzioni al telefono e si è ritrovato con i conti svuotati. Ora arrivano le condanne per i quattro truffatori.

ANCONA - Voleva solo vendere un letto matrimoniale usato. Si è invece ritrovato con due conti correnti alleggeriti di 2.100 euro. È la storia di un 47enne di Morro d'Alba, vittima di una truffa online dalla doppia beffa: non solo non ha incassato un euro per la vendita, ma ha anche pagato di tasca propria, inconsapevolmente, i suoi truffatori.

Ieri il giudice monocratico Matteo Di Battista ha messo la parola fine a questa vicenda, condannando a sei mesi di reclusione (con la sospensione della pena) e 200 euro di multa ciascuno i quattro imputati: un romeno di 24 anni residente in Abruzzo, due romani di 51 e 46 anni e una romana di 33 anni. Dovranno inoltre risarcire la vittima con 2.500 euro più interessi. A difenderli gli avvocati Marco Micucci, Germana Riso e Antonella Devoli.

La Trappola: "Maurizio" e l'appuntamento al Bancomat
Tutto ha inizio a febbraio del 2022. L'uomo, un jesino, mette un annuncio su Subito.it per vendere un letto matrimoniale con rete ortopedica e comodini. Poco dopo, viene contattato da un uomo che si presenta come "Maurizio", interessato all'acquisto.

Il metodo di pagamento proposto dall'acquirente, però, è stato l'anticamera della truffa. "Maurizio" ha convinto la vittima a recarsi a uno sportello Bancomat a Belvedere Ostrense, assicurandogli che avrebbe ricevuto il pagamento di 250 euro direttamente lì, seguendo le sue semplici istruzioni al telefono.

Il Raggio: "Problema alla carta? Usi quello di sua moglie"
Una volta allo sportello, il 47enne ha iniziato la procedura. Invece di ricevere denaro, però, l'operazione non andava a buon fine. Il truffatore, restando in linea, lo ha rassicurato: doveva essere un problema della carta di credito. Per risolverlo, gli ha suggerito di farsi portare sul posto il bancomat della moglie.

La vittima, credendo di risolvere un intoppo tecnico, ha seguito alla lettera le indicazioni. Ha inserito prima la sua carta, poi, su sollecitazione, è passato a quella della consorte. A ogni tentativo, "Maurizio" gli dettava i comandi da eseguire. In realtà, non stava ricevendo un pagamento, ma stava effettuando delle ricariche Postepay. Nove, per l'esattezza, per un totale di 2.100 euro, andate a rimpolpare quattro conti intestati agli imputati.

La Scoperta e la Fuga del Truffatore
La presa di coscienza è arrivata in tempo reale, ma troppo tardi. Mentre l'uomo era ancora al telefono con il malfattore, sua moglie ha controllato l'app della banca e ha visto con orrore la serie di addebiti. Immediatamente ha avvisato il marito.

Il 47enne, ancora all'altro capo del telefono, ha affrontato "Maurizio", chiedendogli la restituzione del denaro. La sola risposta è stata un click. Il truffatore ha riagganciato e non ha più risposto, sparendo nel nulla e lasciando la vittima con il danno e, purtroppo, anche la beffa di non aver venduto il letto.

Una storia che serve da monito per tutti: la diffidenza è d'obbligo quando si tratta di pagamenti online e sconosciuti che chiedono di usare il Bancomat per "ricevere" soldi. A volte, l'affare può costare carissimo.


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