GIUGLIANO IN CAMPANIA – Aveva un appuntamento fisso con la giustizia, ma ha preferito non presentarsi. Un 23enne di Giugliano in Campania, già ai domiciliari, sapeva di dover tornare in carcere per scontare i due anni di condanna che ancora gli restavano. La sua soluzione? Darsi alla macchia. Peccato che la sua latitanza sia durata meno di un reality show: dal 20 agosto al 29 settembre.
I carabinieri, dopo settimane di indagini serrate per rintracciarlo, hanno fatto irruzione nell'abitazione della madre nel primo pomeriggio di ieri. Apparentemente, la casa sembrava deserta. Nessuna risposta, nessun rumore, nessuna traccia del ragazzo. O quasi.
Dopo alcuni minuti di perquisizioni meticolose, i militari sono stati protagonisti di una scena degna della migliore sit-com. Il 23enne, nel tentativo disperato di sfuggire alla cattura, si era nascosto dentro l'armadio della sorella. Chissà cosa pensava mentre si rannicchiava tra abiti e appendini: forse che i carabinieri lo avrebbero scambiato per un cappotto fuori stagione o per un trench particolarmente impaurito.
La sua permanenza nel regno del tessuto è stata, però, di breve durata. Scovato in pochi istanti, il suo sogno di libertà si è dissolto, trasformandosi nell'inizio di un meno poetico ritorno dietro le sbarre.
Morale della favola, che sembra uscita dalla penna di un comico più che da un cronaca giudiziaria: non tutti gli armadi portano a Narnia. Alcuni, molto più banalmente, conducono dritti dritti in cella. E le favole, a volte, finiscono in una sola, amara, risata.
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