Attenzione alle false chiamate della Consob: ecco come riconoscere la truffa e proteggere i vostri risparmi

 Finti ispettori, minacce di blocco conti e sequestri. È la nuova, pericolosa ondata di truffe telefoniche in cui i criminali si spacciano per la Consob, l'organo di vigilanza della Borsa italiana. L'obiettivo è unico: spaventare le vittime per rubare i loro soldi. Ecco come funziona il raggiro e come difendersi.

ROMA – Il telefono squilla. Dal display compare un numero di cellulare, a volte anche anonimo. Dall'altra parte, una voce professionale e autoritaria si presenta come "Ispettore della Consob" o di una "Squadra di vigilanza". Il tono è urgente, allarmante: il vostro conto corrente o il vostro portafoglio di investimenti è a rischio, è stato coinvolto in operazioni illegali o è in procinto di essere bloccato. Per evitare il peggio, dovete seguire alla lettera le loro istruzioni, che quasi sempre implicano un bonifico urgente verso un conto "sicuro" o l'installazione di un'app che dà il controllo totale del vostro smartphone.

Come funziona il meccanismo della truffa

La tecnica è studiata per generare panico e bypassare la razionalità. I truffatori, organizzati in call center illegali, sfruttano il nome e la reputazione della Consob per apparire credibili. Ecco le fasi tipiche dell'agguato:

  1. La chiamata a sorpresa: La vittima riceve una chiamata da un numero di cellulare (a volte "spoofato", cioè manipolato per sembrare un numero ufficiale). I veri uffici della Consob non contattano mai i risparmiatori da numeri di cellulare per questioni di vigilanza.

  2. La scusa inventata: Vengono utilizzati pretesti allarmanti: "Abbiamo scoperto un conto a suo nome coinvolto in una frode finanziaria", "Il suo broker è sotto indagine", "Dobbiamo convalidare la sua identità per proteggere i suoi asset", "Il suo capitale sarà sequestrato".

  3. La richiesta finale: Per "risolvere il problema" o "proteggere i soldi", viene chiesto di:

    • Effettuare un bonifico urgente su un conto corrente, spesso all'estero, definito "fiduciario" o "di garanzia".

    • Installare un'app di remote access (come AnyDesk, TeamViewer) sul telefono o sul computer, dando così ai truffatori il controllo totale dei dispositivi e dell'home banking.

    • Fornire codici di accesso, password OTP (One Time Password) o dati della carta di credito.

La Consob lancia l'allarme: "Noi non facciamo così"

La Consob stessa è costretta a intervenire periodicamente per mettere in guardia i cittadini. L'Autorità ribadisce con forza che:

  • Non contatta mai direttamente i risparmiatori per questioni relative ai loro conti correnti o investimenti personali.

  • Non richiede mai pagamenti, bonifici o movimentazioni di capitali da parte dei singoli cittadini.

  • Non chiede mai l'installazione di software per prendere il controllo a distanza dei dispositivi.

  • Le comunicazioni ufficiali avvengono sempre tramite canali istituzionali e scritti.

Cosa fare se si riceve una chiamata sospetta?

  1. Non fornire MAI dati personali, codici, password. Nemmeno se l'interlocutore sembra conoscere alcuni vostri dati (è una tecnica per apparire credibili).

  2. Non installare MAI applicazioni suggerite dall'interlocutore.

  3. Interrompere immediatamente la chiamata. Non fatevi coinvolgere in discussioni.

  4. Verificare sempre. Se avete dubbi, chiudete la comunicazione e contattate la vostra banca o il vostro consulente finanziario tramite i canali ufficiali che già conoscete (il numero sul retro della carta, l'app ufficiale).

  5. Segnalare la tentata truffa. È possibile sporgere denuncia alle Autorità competenti, come la Polizia Postale.

La regola d'oro è una sola: la diffidenza è la migliore assicurazione. Un istituto serio non vi chiederà mai di movimentare i vostri risparmi sotto minaccia o in modo frettoloso al telefono. Proteggersi significa riconoscere la falsa urgenza come il primo, grande campanello d'allarme.



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