Condannato per maltrattamenti, applicata la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza: la storia di ANCONA
ANCONA - Un uomo di 40 anni, residente ad Ancona, è stato condannato a due anni e dieci mesi di reclusione per maltrattamenti sulla sua compagna. La violenza perpetrata dall'uomo ha portato alla decisione del questore Cesare Capocasa di applicare la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni, vietandogli di avvicinarsi alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, entro un raggio di 500 metri. La condanna è stata emessa ad aprile scorso ed è stata basata su elementi di fatto come pregresse condanne penali, carichi pendenti e la probabilità elevata che il reo possa commettere futuri delitti simili, mettendo in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e causando grave allarme sociale.
Le ripetute aggressioni nei confronti della convivente hanno avuto inizio oltre 4 anni fa, quando la coppia risiedeva a Lecco, e sono proseguite anche dopo il loro trasferimento ad Ancona. Nel mese di marzo dell'anno scorso, l'uomo era stato arrestato in flagranza di reato dopo che la donna aveva chiamato il 113 e consentito agli operatori di ascoltare le violenze in diretta al telefono. La vittima è madre anche di figli minorenni, rendendo la situazione ancora più allarmante.
L'ufficio misure prevenzioni ha evidenziato come il comportamento criminale dell'uomo abbia messo in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica, generando un grave allarme sociale. Le molteplici violazioni, insieme a precedenti arresti e condanne relative a stupefacenti, lesioni personali e porto abusivo di armi, hanno portato gli investigatori a considerare il quarantatrenne un soggetto abitualmente dedito alla commissione di delitti pericolosi per la collettività.
Il questore Cesare Capocasa ha commentato la decisione sottolineando l'importanza di costruire una società basata sulla legalità e il rispetto delle donne. Ha ribadito il diritto di ogni donna di riprendere in mano la propria vita e di fidarsi di chi le sta accanto, incoraggiando le donne a difendersi e gli uomini a rispettarle.
L'episodio sottolinea l'importanza di combattere la violenza di genere e proteggere le vittime da situazioni di pericolo. La sentenza e l'applicazione della sorveglianza speciale rappresentano un passo avanti nella tutela delle donne e nella promozione di una società più giusta e sicura per tutti.
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