FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI INCHIESTA
Dal 22 al 29 settembre torna il Festival del Giornalismo d'Inchiesta organizzato dallo Ju-ter club Osimo e dal Circolo +76, giunto alla sua settima edizione. Ospite il 24 settembre sarà Emiliano Fittipaldi.
Emiliano Fittipaldi, inviato dell’Espresso, è il vincitore del “Premio inchiesta 2018”, il prestigioso riconoscimento assegnato Osimo e dal Circolo +76. La premiazione avverrà lunedì 24 settembre nella sala conferenze dell’Hotel La Fonte, a Osimo.
Questa la motivazione: “Per aver interpretato il ruolo di giornalista non solo come “testimone del presente”, ma come professionista che non si accontenta delle verità di comodo offerte da veline o dettate da fonti compiacenti, ma cerca di entrare nel merito e nella profondità delle cose. Superando rischi, silenzi, omertà e acquisendo documentazione inoppugnabile è riuscito a guardare dentro i palazzi del potere (non solo quelli della politica), portando a galla verità considerate inconfessabili”.
Emiliano Fittipaldi è uno degli inviati di punta del settimanale L’Espresso. Ha cominciato la sua esperienza professionale al Corriere della Sera (dove ha firmato con Dario Di Vico alcune inchieste socio-economiche sull’impoverimento del ceto medio italiano) ed è stato poi assunto dal quotidiano della sua città, Napoli (Il Mattino).
In pochi anni è riuscito a imporsi per senso critico, capacità di indagine, oltre che le doti di scrittura: nel 2007 è passato all’Espresso per il quale ha firmato alcune delle più importanti inchieste giornalistiche degli ultimi anni, fra le quali quella sul sottosegretario all’economia del Governo Berlusconi, Nicola Cosentino, finito in carcere con l’accusa di essere il referente politico del clan dei Casalesi. Con Marco Lillo (premiato dal Festival nel 2015, assieme a Lirio Abate) ha sollevato lo scandalo delle case vendute ai politici da Società pubbliche con mega sconti. Due anni fa, da una sua inchiesta sui collaboratori del sindaco di Roma Virginia Raggi, è partita una indagine della magistratura che ha portato all’arresto del costruttore Sergio Scarpellini e di Raffaele Marra, braccio destro del sindaco grillino.
Il nome di Fittipaldi è però strettamente legato alle vicende vaticane. Nel 2015 ha pubblicato il libro inchiesta “Avarizia” sugli scandali economici del Vaticano, uscito quasi in contemporanea con il libro “Via Crucis” di Gianluigi Nuzi (altro premiato del Festival nelle prime edizioni). Fittipaldi ha raccontato sprechi e abusi nella gestione finanziaria degli enti economici vaticani, fra i quali la ristrutturazione dell’attico del Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, notizia rilanciata dai media di tutto il mondo.
Lo scorso anno altro libro inchiesta sul Vaticano: “Lussuria”. In questo caso denuncia gli abusi sessuali nella Chiesa cattolica e le protezioni garantite ai protagonisti dalle gerarchie vaticane. Argomento anche oggi di estrema attualità.
Emiliano Fittipaldi nel 2015 è balzato agli onori delle cronache perché messo sotto processo dal Tribunale della Santa Sede. L’Accusa: “Aver divulgato notizie riservate”. Di fatto era una ammissione che le notizie contenute nel libro Avarizia erano vere, ma – secondo il Vaticano - non andavano pubblicate. Un reato che, per il codice penale vaticano, è molto grave, tanto che è prevista una pena da 4 a 8 anni di reclusione. Con Fittipaldi è finito sotto processo anche Gianluigi Nuzi per il libro “Via Crucis”. E’ il primo caso in assoluto in cui un giornalista è messo sotto accusa davanti ai giudici del Papa. Un caso paradossale: giornalisti messi sotto processo per aver fatto bene il proprio lavoro. Per fortuna la conclusione è a lieto fine: Fittipaldi e Nuzzi sono stati assolti per difetto di giurisdizione.
Il Festival si aprirà sabato 22 settembre, sempre alle 21,15: protagonista sarà Federica Angeli, la giornalista di Repubblica che da cinque anni vive sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia romana, sulle famiglie che controllano e dominano molte attività economiche sul litorale romano; la giornalista che non ha esitato a testimoniare nell’aprile scorso in un’aula di Tribunale, nonostante qualche giorno prima le fosse stata recapitata una busta con dentro un proiettile. A Federica Angeli sarà assegnato il premio “Giornalisti in prima linea” con la seguente motivazione: “Con ostinazione, puntigliosità, professionalità e coraggio ha dimostrato che in un paese narcotizzato dal conformismo e, troppo spesso, anche dall’omertà, il giornalismo d’inchiesta è ancora vivo. Con le sue inchieste sulla criminalità organizzata, sulla mafia e sul cosiddetto “mondo di mezzo”, con linearità, chiarezza e coraggio, ha dimostrato che si può far emergere la verità, smascherare l’illegalità e presentare ai propri lettori il volto della violenza”.
Il Festival del giornalismo d’inchiesta ha il patrocinio del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, dell’Ordine delle Marche ed è valido per l’assegnazione dei crediti formativi attraverso la piattaforma Sigef.
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