Si costituisce perché voleva che la polizia “togliesse quella brutta foto segnaletica da Facebook”
Un uomo inglese ricercato per aggressione si è costituito in modo che la polizia togliesse da Facebook la sua foto segnaletica “particolarmente brutta”.
Wayne Esmonde, 35 anni, ha risposto ad un post su Facebook del Dipartimento di Polizia del Sud del Galles che aveva pubblicato la sua foto per avere segnalazioni sulla sua posizione, una tattica oggi comune per molti dipartimenti di polizia nell’era digitale. “Sono io. Non è una foto segnaletica molto bella”, ha scritto Esmonde. “Lo apprezzerei se toglieste il post, sono innocente fino a prova contraria e tutte quelle storie lì”. In cambio, ha detto che avrebbe consultato il suo avvocato e su sarebbe costituito, hanno riportato i giornali.
Il dipartimento di polizia ha accettato ed ha rimosso la foto da Facebook, anche se, se purtroppo per Esmonde il suo desiderio di fare sparire una foto imbarazzante non ha avuto l’esito sperato. L’attenzione dei media dovuta all’arresto insolito ha spinto molti giornali a pubblicare la foto “incriminata”, che è stata vista da molte, molte più persone rispetto alla semplice pagina Facebook del dipartimento locale. (Qui invece non pubblicheremo la sua foto, per rispetto del fatto che l’uomo ha scelto di andare in prigione pur di evitare di farla circolare…) fonte
Wayne Esmonde, 35 anni, ha risposto ad un post su Facebook del Dipartimento di Polizia del Sud del Galles che aveva pubblicato la sua foto per avere segnalazioni sulla sua posizione, una tattica oggi comune per molti dipartimenti di polizia nell’era digitale. “Sono io. Non è una foto segnaletica molto bella”, ha scritto Esmonde. “Lo apprezzerei se toglieste il post, sono innocente fino a prova contraria e tutte quelle storie lì”. In cambio, ha detto che avrebbe consultato il suo avvocato e su sarebbe costituito, hanno riportato i giornali.
Il dipartimento di polizia ha accettato ed ha rimosso la foto da Facebook, anche se, se purtroppo per Esmonde il suo desiderio di fare sparire una foto imbarazzante non ha avuto l’esito sperato. L’attenzione dei media dovuta all’arresto insolito ha spinto molti giornali a pubblicare la foto “incriminata”, che è stata vista da molte, molte più persone rispetto alla semplice pagina Facebook del dipartimento locale. (Qui invece non pubblicheremo la sua foto, per rispetto del fatto che l’uomo ha scelto di andare in prigione pur di evitare di farla circolare…) fonte
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