SE ALA FONTANA BERRAI AD ANCONA TURNERAI

La fontana del Calamo viene chiamata Fontana delle Tredici Cannelle perché costituita da tredici bocche da cui esce l’acqua.
L’antichissima Fonte del Calamo sorgeva  nei pressi dell’omonima Porta. Il toponimo, di derivazione greca (da calamus che sta per “canna”) riporta all’ambiente palustre dove era situata.
Non si conosce la data della sua costruzione, ma già nel 1426 fu dotata di serbatoi di raccolta  e nel 1438 fu data in uso al Collegio dell’Arte della Lana. Nel 1503 fu manomessa per utilizzarne il materiale nella costruzione del nuovo portico del Palazzo del Governo in piazza del Plebiscito e successivamente fu sistemata nelle forme attuali da Pellegrino Tibaldi.
In bianca pietra calcarea, ha 14 volute che inquadrano 13 mascheroni di fauni e satiri alternati che gettano acqua, quello centrale in pietra, gli altri in bronzo.  La zona superiore è ornata con un fregio di cerchi in rilievo, alcuni dei quali rappresentano una stella centrale. Questi sono intervallati da festoni, 3 dei quali, a loro volta, accolgono all’interno lo stemma della città (che rappresenta un cavaliere a cavallo), mentre al di sopra degli altri 6 sono collocate coppie di delfini. Oltre la fontana monumentale vi è la parte situata più in basso riservata all’abbeveramento degli animali, che conserva un mascherone con sovrastante stemma civico in pietra e poggia su una pavimentazione di basoli, presumibilmente di epoca romana.
L’antica grande cisterna posta sotto il muro alle spalle della fontana che riceveva le acque dall’acquedotto proveniente da Monte Conero, attualmente è visitabile tramite un passaggio che si apre alla destra della fontana solo in occasione di alcuni eventi e visite guidate durante l’anno.
Fa parte del folclore e della tradizione il rito di bere l’acqua che sgorga dalla Fontana del Calamo come auspicio per poter tornare proprio nella città: la tradizione vuole che se alla fontana berrai, ad Ancona tornerai…..

Fontana del Calamo – corso Mazzini, altezza piazza Roma – Ancona
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