La vodka che (sostiene) protegge il fegato dai danni dell’alcol
Anche se siete di quelli che amano, in certe occasioni, bere alcol in abbondanza, i vostri fegati gradiscono molto meno: l’alcol infatti tende a mettere sotto sforzo il fegato, causando numerosi problemi che possono portare a malattie quali la cirrosi epatica.
Questo almeno fino a poco tempo fa: una nova tecnologia infatti prometterebbe di ridurre in modo sostanziale i danni al fegato, ed ora stanno arrivando sul mercato i primi prodotti che la sfruttano.
La tecnologia si chiama “NTX Technology“, ed è stata sviluppata dall’indiana Chigurupati Technologies, azienda fondata dall’imprenditore Harsha Chigurupati. In pratica, NTX sarebbe una sorta di combinazione di sostanze (tra cui glicirrizina, mannitolo e sorbato di potassio) che proteggerebbero il fegato dagli effetti negativi dell’alcol, il tutto senza alterare il gusto della bevanda.
La tecnologia è stata sottoposta anche ad una serie di test su soggetti umani, e gli effetti negativi sul fegato e sul DNA sarebbero stati del 93% inferiori rispetto al normale alcol. Chigurupati
Dopo 10 anni di ricerche, adesso stanno arrivando sul mercato i primi prodotti che lo sfruttano (tra cui la vodka Bellion che è arrivata da poco sugli scaffali americani), però c’è un problema: infatti i regolamenti di quasi tutti gli stati impediscono di affermare che un prodotto alcolico non fa danni alla salute o porta benefici rispetto ad altri prodotti simili e concorrenti, indipendentemente dalle prove scientifiche che vi siano a supporto di tali affermazioni.
Si può capire la logica di tale rigidezza nei regolamenti: lo scopo è chiaramente quello di evitare che le persone si sentano incentivate a consumare maggiormente alcolici, ma la cosa sta generando numerose polemiche. Altri infatti sostengono che bisognerebbe informare i consumatori: il ragionamento in questo caso è che è tutto da dimostrare che dire che esistono alcolici che non fanno male (o fanno meno male) al fegato incentiverebbe chi ora non ne consuma a berne in quantità, ma al contrario è secondo loro certo o quasi che chi ora consuma vodka potrebbe essere interessato a passare ad altre vodka più salubri, e così si avrebbe un beneficio per la salute pubblica.
Al momento però questa linea di pensiero non trova appoggio legale, ed anche un ricorso ai giudici, sostenendo che è anticostituzionale non poter comunicare i benefici del prodotto, è stato finora rigettato, e stanno vincendo le preoccupazioni che possa essere frainteso il messaggio.
Michael Levy, fondatore del centro per le dipendenze di Las Vegas, spiega che è vero che questa nuova vodka è più sana di quelle “normali”, ma il timore è che il pubblico interpreti il messaggio come il fatto che sia “completamente sicura”: “Il rischio è che la gente interpreti che si può bere senza rischi, e questo non è vero”.fonte
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