Problemi a letto? E’ in arrivo il pene robotico che si controlla con il pensiero!
Non è uno scherzo. Inizio con queste parole perché chi legge potrebbe legittimamente pensare che si tratti di una bufala, ma non è così, anzi si tratta di un progetto serio, nonostante non sia poi così semplice non trovare dell’ironia in un progetto del genere. Si, perché in un centro di eccellenza italiano, a Pisa (l’idea gli sarà venuta guardando la Torre che pende?) è in sviluppo un innovativo dispositivo che è un pene robotico, una protesi a tutti gli effetti che si controlla con il pensiero.
La cosa può far sorridere, e anzi fa sorridere ancora di più il suo funzionamento nonostante lo scopo sia quello della medicina, insomma una terapia chirurgica che dovrebbe sostituire quella dell’attuale falloplastica. Questo pene non si regola tramite corpi cavernosi (che sono quelle parti che, riempiendosi di sangue, permettono l’erezione), ma è chiaramente fatto di materiali biocompatibili che possono cambiare la loro consistenza a comando, comando mentale da parte del possessore. Insomma, saranno collegati ai nervi e pensando… si, a una cosa del genere, questo risponde ai comandi.
Il progetto, iniziato da più di un anno, conta di andare a risolvere con la chirurgia problemi che ad alcune persone possono capitare, come ad esempio l’asportazione stessa del pene magari a causa di tumori; in questo modo sarebbe possibile recuperarne la funzionalità, sia per quanto riguarda l’urinazione e sia, soprattutto, per quanto riguarda il piacere. Si, perché il dispositivo non sarebbe in grado solo di ricevere segnali nervosi per comandarlo, ma anche di inviare segnali nervosi al contatto. Insomma, chi lo usa avrà anche delle sensazioni simili a quelle dell'”utilizzo” di un organo genitale maschile reale.
Altro utilizzo di questo Robot-Penis (non è uno scherzo, è il nome che gli hanno dato!) è quello di essere impiantato alle persone, donne, che decidono di intraprendere un cambio di sesso. In questo modo l’operazione avverrà in modo molto più completo, fornendo così alla persona quelle sensazioni che avrebbe avuto se fosse nata uomo, invece che diventata per mezzo delle scoperte della medicina.
Ovviamente, si tratta di un progetto serio, e anche se l’ironia è una cosa che viene più che naturale lo scopo è quello medico, e non quello, diciamo, “goliardico”: insomma, se avete problemi con la vostra donna è vero che sarebbe bello averne uno “di metallo” così da non perdere mai il proprio vigore, visto che si controlla con il pensiero, ma valutate, maschietti, anche le conseguenze dell’impianto: per mettere quello bionico dovrete tagliare il vostro, quello naturale. Non so quanto possa essere conveniente un’operazione del genere, ma sappiate che comunque, in futuro, potrete avere la possibilità grazie alle scoperte tecnologiche in campo medico di diventare i nuovi Rocco del vostro paese. Non c’è male, no? FONTE CURIOSONE
La cosa può far sorridere, e anzi fa sorridere ancora di più il suo funzionamento nonostante lo scopo sia quello della medicina, insomma una terapia chirurgica che dovrebbe sostituire quella dell’attuale falloplastica. Questo pene non si regola tramite corpi cavernosi (che sono quelle parti che, riempiendosi di sangue, permettono l’erezione), ma è chiaramente fatto di materiali biocompatibili che possono cambiare la loro consistenza a comando, comando mentale da parte del possessore. Insomma, saranno collegati ai nervi e pensando… si, a una cosa del genere, questo risponde ai comandi.
Il progetto, iniziato da più di un anno, conta di andare a risolvere con la chirurgia problemi che ad alcune persone possono capitare, come ad esempio l’asportazione stessa del pene magari a causa di tumori; in questo modo sarebbe possibile recuperarne la funzionalità, sia per quanto riguarda l’urinazione e sia, soprattutto, per quanto riguarda il piacere. Si, perché il dispositivo non sarebbe in grado solo di ricevere segnali nervosi per comandarlo, ma anche di inviare segnali nervosi al contatto. Insomma, chi lo usa avrà anche delle sensazioni simili a quelle dell'”utilizzo” di un organo genitale maschile reale.
Altro utilizzo di questo Robot-Penis (non è uno scherzo, è il nome che gli hanno dato!) è quello di essere impiantato alle persone, donne, che decidono di intraprendere un cambio di sesso. In questo modo l’operazione avverrà in modo molto più completo, fornendo così alla persona quelle sensazioni che avrebbe avuto se fosse nata uomo, invece che diventata per mezzo delle scoperte della medicina.
Ovviamente, si tratta di un progetto serio, e anche se l’ironia è una cosa che viene più che naturale lo scopo è quello medico, e non quello, diciamo, “goliardico”: insomma, se avete problemi con la vostra donna è vero che sarebbe bello averne uno “di metallo” così da non perdere mai il proprio vigore, visto che si controlla con il pensiero, ma valutate, maschietti, anche le conseguenze dell’impianto: per mettere quello bionico dovrete tagliare il vostro, quello naturale. Non so quanto possa essere conveniente un’operazione del genere, ma sappiate che comunque, in futuro, potrete avere la possibilità grazie alle scoperte tecnologiche in campo medico di diventare i nuovi Rocco del vostro paese. Non c’è male, no? FONTE CURIOSONE
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