USURA
ANCONA - La Guardia di Finanza di Ancona ha scoperto un vasto giro di usura gestito da due insospettabili, un pensionato ultrasettantenne di Jesi e suo genero, operaio di Filottrano, entrambi incensurati, che secondo l'accusa abitualmente prestavano denaro a piccoli imprenditori e privati in difficoltà economiche di Filottrano, Jesi e paesi limitrofi, applicando tassi di interesse dal 100% a oltre il 500%, fino a raggiungere in alcuni casi il 3000%.
Nella mattinata odierna, i Finanzieri di Osimo e Jesi hanno arrestato i due indagati in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip di Ancona, su richiesta del pubblico ministero Irene Bilotta, che ha coordinato e diretto le indagini.
L'indagine è partita da un controllo fiscale nei confronti di un esercizio commerciale di Filottrano, dove è stata rinvenuta una sorta di contabilità separata che gli investigatori hanno subito ricondotto a prestiti di denaro ricevuti nel tempo. Attraverso numerosi sopralluoghi, pedinamenti, indagini tecniche, riprese video, rilievi fotografici e anche perquisizioni locali, Le Fiamme Gialle hanno individuati due usurai ed una decina di vittime, di cui la metà imprenditori, ricostruendo 27 prestiti a tasso usuraio e sequestrando numerosi titoli di credito consegnati dalle vittime a garanzia dei prestiti e denaro contante per un valore complessivo di 484.000 euro. Identico per tutte le vittime il modus operandi degli indagati: i prestiti venivano erogati in contanti, a fronte dei quali veniva preteso a garanzia assegni e cambiali. Gli indagati, inoltre, sfruttando la conoscenza di alcuni impiegati di banca, riuscivano ad attingere informazioni riservate sulla situazione patrimoniale delle parti offese.
Nella mattinata odierna, i Finanzieri di Osimo e Jesi hanno arrestato i due indagati in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip di Ancona, su richiesta del pubblico ministero Irene Bilotta, che ha coordinato e diretto le indagini.
L'indagine è partita da un controllo fiscale nei confronti di un esercizio commerciale di Filottrano, dove è stata rinvenuta una sorta di contabilità separata che gli investigatori hanno subito ricondotto a prestiti di denaro ricevuti nel tempo. Attraverso numerosi sopralluoghi, pedinamenti, indagini tecniche, riprese video, rilievi fotografici e anche perquisizioni locali, Le Fiamme Gialle hanno individuati due usurai ed una decina di vittime, di cui la metà imprenditori, ricostruendo 27 prestiti a tasso usuraio e sequestrando numerosi titoli di credito consegnati dalle vittime a garanzia dei prestiti e denaro contante per un valore complessivo di 484.000 euro. Identico per tutte le vittime il modus operandi degli indagati: i prestiti venivano erogati in contanti, a fronte dei quali veniva preteso a garanzia assegni e cambiali. Gli indagati, inoltre, sfruttando la conoscenza di alcuni impiegati di banca, riuscivano ad attingere informazioni riservate sulla situazione patrimoniale delle parti offese.
Fonte Corriere Adriatico
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