Il vento ululava tra gli scogli di Portonovo, trascinando con sé l’odore di alghe marce e sale. Era una notte senza luna, una di quelle in cui il mare sembra sussurrare parole antiche.
Luca e Silvia, due turisti in fuga dalla città, avevano ignorato gli avvertimenti degli anziani del posto: "Non andate allo Scoglio della Vela dopo il tramonto". Ma Luca, con quel sorriso da spaccone, aveva insistito: "È solo una leggenda per spaventare i bambini".
La Vela era un masso enorme, levigato dal tempo, che emergeva dall’acqua come una vela di una barca. La leggenda narrava che, secoli prima, un pescatore avesse trovato lì una conchiglia d’oro. L’aveva presa, nonostante le grida della moglie: "È un dono degli Anguani, non toccarla!". Quella stessa notte, il mare si era portato via lui, la moglie e persino il loro cane. Da allora, chiunque si avvicinasse allo scoglio dopo il crepuscolo… spariva.
Silvia rise nervosamente mentre Luca inquadrava lo scoglio col cellulare. "Guarda che foto spettrale—" La luce dello schermo catturò qualcosa che non avrebbe dovuto esserci: una figura accovacciata sulla roccia, nuda, la pelle bianca come l’alabastro.
"Luca… c’è qualcuno lì".
La cosa alzò la testa. Non aveva occhi, solo due cavità nere che stillavano acqua salmastra. La bocca si aprì in un ghigno, rivelando file di denti aguzzi come quelli di un pesce pappagallo.
"La conchiglia…" sussurrò una voce che non era umana. "Ridatela…"
Luca impallidì. Nella tasca dei suoi jeans, qualcosa era diventato improvvisamente gelido. La conchiglia che aveva raccolto quella mattina sulla spiaggia, quella che gli era sembrata così… ordinaria.
Il mare dietro di loro si increspò. Altre figure emersero dall’acqua, tutte identiche, tutte affamate.
Silvia urlò quando le dita viscide le afferrarono la caviglia. Luca cercò di correre, ma la conchiglia nella sua tasca era diventata pesante come un macigno.
L’ultima cosa che vide fu lo scoglio aprirsi come una bocca, pronto a inghiottirli.
La mattina dopo, trovarono solo il cellulare di Luca, ancora acceso. Nel video, una mano scheletrica usciva dall’acqua e spegneva la telecamera.
E sulla spiaggia, qualcuno aveva disegnato nella sabbia una conchiglia… con dentro due cerchi, come occhi che guardano.
A Portonovo, alcune leggende non vogliono restare tali.
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