La nota ufficiale del cuore biancorossi: sostegno alla squadra, ma zero fiducia nella società. E l’obiettivo è uno solo: la promozione.
Ancona, – Con una stagione ormai alle porte, la Curva Nord Ancona torna a far sentire la sua voce, e lo fa con un comunicato duro, diretto, senza sconti per una società che – a loro dire – continua a non rappresentare le ambizioni e l’identità del club dorico.
UN RAPPORTO CON LA SOCIETÀ SEMPRE CONFLITTUALE
Il messaggio parte ricordando le proteste della scorsa stagione, con le ultime due partite casalinghe disertate dal settore come forma di dissenso verso la proprietà. Ma c’è una differenza sostanziale per il 2024/25: questa volta, in casa, la Curva ci sarà, e lo farà con ancora più rumore.
La nostra amata maglia è l’unico fattore che anima i nostri pensieri.,scrivono i tifosi, sottolineando che il loro amore per l’Ancona è incondizionato, ma che non accetteranno mai una gestione fatta di "oscuri personaggi, losche figure, pezzenti e banditame vario".
BOICOTTAGGIO ABBONAMENTI: UN SEGNALE FORTE (E SIMBOLICO)
La decisione più eclatante è quella del boicottaggio della campagna abbonamenti, un gesto che definiscono non economico, ma simbolico, per ribadire la totale mancanza di fiducia in una dirigenza che – a loro avviso – non ha ancora fatto chiarezza su risorse, decisioni e progetti.
Pretendiamo che la trasformazione in SSDARL sia l’occasione per fare luce su chi comanda davvero, aggiungono, puntando il dito contro figure come Manciola, Brilli e il presidente Polci, definito un fantoccio, e contro vecchie conoscenze di fallimenti passati.
LA SQUADRA? SOSTEGNO TOTALE (MA CON UNA CONDIZIONE)
Se verso la società c’è un muro contro muro, verso la squadra il messaggio è diverso: Faremo quadrato insieme, promettono, ricordando che l’unico obiettivo accettabile è la promozione.
Se lo meriteranno, avranno il nostro aiuto nei momenti difficili, avvertono, lasciando però intendere che il sostegno non sarà scontato, ma dovrà essere guadagnato sul campo.
L’APPELLO AL COMUNE: L’ANCONA È UN PATRIMONIO, NON SOLO UNA SQUADRA
Il comunicato si chiuse con un nuovo j’accuse all’amministrazione comunale, accusata di non fare abbastanza per garantire all’Ancona una proprietà all’altezza.
Non basta iscriversi al campionato e allestire una squadra, questa è la normalità, tuonano i tifosi, ricordando che l’SSC Ancona non è solo di chi va allo stadio, ma è un bene culturale della città, da proteggere da pericoli e incompetenza.
CI VEDIAMO NELLA MISCHIA
La conclusione è un messaggio di battaglia: Ancona siamo noi, solo noi. E mentre la stagione sta per iniziare, una cosa è certa: la Curva Nord non starà in silenzio.
📢 Cosa ne pensate? La protesta è giustificata o eccessiva? Discutiamone nei commenti!
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