Marotta, 30 luglio 2025 – Un colpo grosso, preparato nei minimi dettagli, ma finito in manette. Quattro persone, tutte residenti nella Vallesina, sono state arrestate nella notte mentre tentavano di rapinare lo sportello bancomat di piazza dell’Unificazione a Marotta. A fermarli, i carabinieri del Nucleo investigativo di Ancona e della Compagnia di Jesi, che hanno sventato l’assalto proprio mentre i ladri iniziavano la fuga con il bottino.
La trappola scatta nel cuore della notte
I militari, già allertati da una serie di furti analoghi avvenuti nella provincia, stavano conducendo un servizio mirato con pattuglie in borghese quando hanno notato un’auto sospetta, più volte segnalata in zone colpite da rapine. Pedinata nonostante il maltempo, l’auto ha condotto i carabinieri fino a Marotta, dove poco dopo è risuonato il caratteristico boato della "marmotta": l’esplosivo artigianale usato per far saltare il bancomat.
La fuga e il blitz
I quattro, colti sul fatto, hanno tentato la fuga attraverso il sottopasso ferroviario, sfruttandone le multiple uscite per seminare gli inseguitori. Ma i carabinieri li hanno raggiunti in pochi minuti, recuperando una borsa con oltre 22.000 euro rubati e bloccando i malviventi. Durante le perquisizioni, è emerso un dettaglio agghiacciante: uno dei ladri aveva con sé una pistola carica, pronta all’uso, nascosta in un marsupio.
Il bottino del crimine
Oltre al denaro, sono stati sequestrati:
Due "marmotte" esplosive (una già pronta all’uso);
Attrezzi da scasso;
Un secchio di chiodi a quattro punte, preparati per forare gli pneumatici in caso di inseguimento.
Le parole del colonnello Di Costanzo
Soddisfatto il comandante provinciale dei Carabinieri di Ancona, colonnello Roberto Di Costanzo, che ha elogiato l’operato dei suoi uomini: «Questo arresto, come gli altri recenti, dimostra l’efficacia dei nostri servizi di controllo. Continueremo a lavorare per garantire sicurezza, soprattutto in un periodo estivo spesso critico».
I quattro arrestati, già noti alle forze dell’ordine, sono stati trasferiti nelle carceri di Pesaro e Ancona, su disposizione della Procura. Un altro colpo alla criminalità organizzata, ma la lotta ai furti agli ATM resta una priorità.
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