Curva Nord in protesta: domenica la curva resterà vuota. “Liberate l’Ancona, vogliamo tornare a sognare


Un silenzio assordante, un’assenza pesante come un macigno. Domenica, in occasione della sfida casalinga contro il Notaresco, la Curva Nord dell’Ancona sarà desertata dai suoi stessi tifosi, in segno di protesta contro l’attuale gestione societaria. È questo il gesto forte scelto dai supporter dorici per dire con chiarezza: “Questa società non ci rappresenta.”

La decisione arriva dopo settimane di delusione e crescente malcontento per una direzione ritenuta inadeguata, incapace di onorare il blasone della maglia biancorossa. “Meritano una curva vuota come la loro programmazione e gestione annuale,” scrivono i tifosi in un comunicato infuocato che non lascia spazio a interpretazioni.

La frattura tra la Curva e il CDA della SSC Ancona è ormai insanabile. Il messaggio è limpido: via tutta l’attuale proprietà. La promessa, secondo i tifosi, era quella di un progetto ambizioso, supportato anche dalle parole del sindaco Daniele Silvetti che, mesi fa, dichiarava: “Se dipendesse da me, firmerei subito sulla credibilità di questa SSC Ancona.” Ma quel sogno, secondo la Curva, si è trasformato in un teatrino “megalomane”, fatto di promesse non mantenute e di chiusura verso nuovi imprenditori pronti a investire.

Non è solo una protesta: è una richiesta di verità, trasparenza e rinnovamento. Una spinta a scoprire le carte, ad aprire le porte a chi davvero vuole far crescere il calcio ad Ancona.

Il Comune viene chiamato in causa in maniera netta: “È giunto il momento anche per il Comune di Ancona di tenere fede alle promesse fatte questa estate,” scrivono i tifosi, chiedendo l’apertura verso chi ha le idee e i mezzi per portare avanti un progetto serio.

Domenica sarà quindi una giornata storica, ma per motivi diversi da quelli che si speravano a inizio stagione. Non ci saranno cori, bandiere o tamburi: ci sarà il vuoto, a parlare più forte di mille parole.

“Liberate l’Ancona. Vogliamo tornare a sognare.” La Curva Nord ha scelto da che parte stare. Ora tocca agli altri rispondere.

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