Ricatto sessuale e revenge porn: condannati due fratelli bengalesi ad Ancona

 Ancona – Una storia di ricatto sessuale, revenge porn, violenza e minacce ha scosso la città di Ancona, portando alla condanna di due fratelli bengalesi. Il caso ha inizio quando una giovane coppia si rivolge a un negozio di telefonia al Piano per riparare uno smartphone, ignara del dramma che si sarebbe scatenato in seguito.

Il giovane bengalese, 21 anni all'epoca dei fatti, incaricato della riparazione, scopre nel cellulare un video intimo della coppia alle prese con le loro prime esperienze sessuali. Invece di restituire il telefono, decide di trattenere il video come strumento di ricatto. Da quel momento inizia un incubo per la giovane, all'epoca ventenne, che sarebbe durato due anni.

Il 21enne avrebbe costretto la vittima a compiere prestazioni sessuali in varie circostanze, minacciando di diffondere il video se si fosse opposta. Il ricatto era incessante, con minacce quasi quotidiane del tipo: "Se non lo fai, diffondo il video, lo faccio vedere anche ai tuoi genitori."

Per rendere la situazione ancora più terrificante, il 21enne aveva il supporto del suo fratello maggiore, 26enne, che avrebbe anche aggredito la giovane e minacciato la sua famiglia per farle ritirare una denuncia presentata nel marzo dell'anno precedente ai carabinieri della stazione principale di Ancona, guidata dal comandante Antonio Saracino.

La storia ha preso una piega ancora più oscura quando il video, con la complicità del 26enne, è stato diffuso all'interno della comunità bengalese tramite internet, rientrando nella categoria del revenge porn. Le conseguenze per la vittima sono state devastanti.

Oggi, finalmente, è stata emessa la sentenza per i due fratelli. Il 26enne è stato condannato a 1 anno e 6 mesi (pena sospesa), mentre il 21enne dovrà scontare 3 anni e 6 mesi di reclusione. Le accuse nei loro confronti riguardavano violenza sessuale (anche tentata), detenzione di materiale pedopornografico, diffusione di immagini e video sessualmente espliciti, violenza privata e lesioni. Il 21enne è stato assolto solo dall'accusa di violenza sessuale.

Nonostante le richieste della Procura di una maxi-condanna che ammontava a oltre 10 anni di reclusione per entrambi, le condanne sono state significativamente ridimensionate. Tuttavia, la giovane vittima e il suo fidanzato riceveranno una provvisionale di 12.000 euro.

Il calvario vissuto dalla coppia è iniziato nel 2020 e si è protratto fino al marzo del 2022, quando finalmente è stata presentata una denuncia ai carabinieri. La giovane ha subito minacce continue da parte dei due fratelli, che avevano cercato di costringerla a ritirare la querela sotto minaccia di violenza e persino omicidio.

Questo caso non è stato un caso isolato, poiché i carabinieri hanno scoperto che il 21enne aveva cercato di estorcere sesso anche da una minorenne, minacciando di diffondere video a sfondo sessuale di lei. Nonostante ciò, la vittima non si è costituita parte civile. Nel cellulare del 21enne, i carabinieri hanno trovato centinaia di foto e video a contenuto pedopornografico, aumentando la gravità delle accuse nei suoi confronti.

Questa sentenza segna un importante passo nella giustizia per le vittime di ricatto sessuale, revenge porn e violenza, ma resta un promemoria della necessità di continuare a combattere tali crimini e proteggere le vittime da ogni forma di abuso



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