Attentato alla Dignità: si masturba in treno davanti una ragazza, non può essere denunciato


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 BRESCIA - Un episodio di oscenità avvenuto su un treno ha sollevato indignazione e preoccupazione, mettendo in luce una lacuna nella legislazione che riguarda tali comportamenti. Una passeggera si è trovata inorridita quando, durante il viaggio in treno, un uomo seduto accanto a lei ha compiuto atti osceni di autoerotismo. Nonostante l'orrore della situazione, la donna ha avuto poche opzioni per reagire.

La madre della passeggera, Imma L., ha raccontato l'episodio, sottolineando la frustrazione di non poter fare altro che segnalare l'accaduto al capotreno, senza poter aspettarsi un intervento immediato. La situazione diventa ancora più frustrante a causa di una lacuna nella legge che rende il reato di atti osceni non perseguibile se compiuto davanti a una donna adulta. Tale reato viene considerato grave solo se compiuto davanti a un minore.

L'assenza di sanzioni legali per un atto così offensivo e inappropriato ha sollevato un'onda di indignazione. Imma L. ha espresso la sua delusione riguardo alla mancanza di tutela per le donne in situazioni simili. Ha sottolineato che, sebbene sia comprensibile la differenza di trattamento quando si tratta di minori, questo non dovrebbe giustificare il fatto che gli atti osceni compiuti davanti a donne adulte possano essere considerati impuniti. L'incidente ha fatto emergere dubbi sulla reale efficacia delle campagne di sensibilizzazione e dei movimenti di difesa delle donne.

Curiosamente, ci sono state almeno due sentenze della Corte di Cassazione che hanno confermato l'assoluzione di individui colti in flagrante in situazioni simili. In una di queste sentenze, è stato affermato che il vagone di un treno in movimento non può essere considerato un luogo abitualmente frequentato da minori, sottolineando così la mancanza di considerazione per il disagio delle donne in questi contesti.

La storia ha sollevato interrogativi sul sistema giuridico e sulla protezione delle donne in situazioni in cui subiscono atteggiamenti inappropriati e offensivi. La madre della passeggera ha espresso chiaramente la sua frustrazione nei confronti di una legge che sembra non essere in grado di garantire adeguata tutela e giustizia nelle situazioni di questo genere. La vicenda richiama l'attenzione sulle potenziali lacune legali che possono ancora esistere nella protezione delle donne, evidenziando la necessità di una riflessione più ampia sulla questione.

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