SPORT: Cadè nel cuore dei tifosi Dorici

ANCONA «Ancona per me è stata una favola. Ho ricevuto un affetto straordinario dai tifosi e da tutta la città. Mi siete rimasti nel cuore. Appena risolvo qualche problemino di salute torno a trovarvi. Intanto, in bocca al lupo». Cartolina da Zanica, Bergamo. La firma Giancarlo Cadè, 83 anni compiuti a febbraio. Costretta all'anonimato dei dilettanti, e aspettando un futuro migliore, l'Ancona addolcisce il presente coi ricordi. Quello del 1988 è speciale. Promozione in serie B, la luce dopo 37 anni buio. Ieri come oggi: era il 5 giugno. In 15mila al Dorico. E siccome non c'è posto per tutti allo stadio, ecco una folla di tifosi anche a piazza Cavour, davanti al maxischermo allestito per l'occasione. Livorno strapazzato 3-0, Gadda, Talevi, Tacchi, e l'Ancona è di nuovo nel calcio che conta.
Anniversario da ricordare, perché lì davvero è cominciata un'altra storia. E fu festa vera, forse la più bella e sentita di sempre. Di sicuro da quel momento verranno scritte le pagine più importanti: i due campionati di serie A, i 13 nella cadetteria, il torneo angloitaliano, la finale di Coppa Italia con la Sampdoria. E come spesso capita, il successo si costruisce dopo avere ingoiato una grande delusione. Nell'87 Ancona salva in C1 per il rotto della cuffia. Ma subito dopo capace di centrare l'impresa. «Partì tutto da quella salvezza», ha ricordato spesso Cadè. Lui e il ds Italo Castellani: il salto in B ha due padri. Loro insieme alla squadra che è rimasta nel cuore della gente. Da Vettore a Deogratias, da Bruniera a Gadda, e poi Pregnolato, Tacchi, Talevi, De Martino, D'Adderio.
L'inizio così così, con un punto in cinque giornate. Poi a dicembre la svolta: 2-0 al Vicenza capolista, l'Ancona adesso ci credere. Il primato a gennaio, dopo l'1-0 alla Centese. Da aprile a maggio cinque pareggi filati, ma niente paura. Seguono la vittoria di Cento e il tripudio con il Livorno.
Fonte Corriere Adriatico

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